Deaf Gain: la sordità vista come risorsa

 

Foto illustrativa dell'edificio Fawler Hall presso la Gallaudet University, Washington D.C.

In questo articolo andremo a scoprire insieme il significato di un temine che, negli ultimi anni, si è diffuso nella comunità Segnante, ovvero la comunità di persone sorde e udenti che utilizzano la lingua dei segni: il termine è “Deaf Gain”. Ma cosa intendiamo per “Deaf Gain”?

Tutto iniziò nel 2005 durante un corso del professor Dirksen Bauman, del Dipartimento di American Sign Language (ASL, lingua dei segni utilizzata in America) e Deaf Studies, presso la Gallaudet Universityunica università al mondo completamente accessibile per le persone sorde tramite la lingua dei segni a Washington D.C.

Il termine “Deaf Gain” fu introdotto per la prima volta da Aaron Williamson, artista sordo inglese, proprio durante questo corso, per indicare la sordità come una forma di diversità sensoriale distaccandosi, così, dalla classica connotazione medica. Questo nuovo termine convinse subito la comunità sorda.

Il termine “Deaf Gain” sfida le classiche concezioni di disabilità e di diversità umana distaccandosi dall’idea di normalità udente, ovvero, quella socialmente accettata secondo il modello di persona normodotata. Infatti, secondo questo punto di vista, la sordità non è percepita come una perdita o una mancanza, ma altresì, indica un approccio differente che può dare un contributo significativo al mondo che lo circonda.


A sinistra foto illustrativa di una lezione scolastica in cui il professore utilizza una lavagna per fare dei disegni grafici.
A destra una persona al museo che legge i sottotitoli di un video.
 

Proviamo, ora, a dare dei risultati concreti ottenuti dall’approccio “Deaf Gain”.

In primo luogo, possiamo pensare all’utilizzo dei sottotitoli, richiesti per anni da moltissimi attivisti sordi per film, serie tv o programmi televisivi. Ad oggi questi sottotitoli risultano essere utili anche a moltissime altre persone quali immigrati, persone che vogliono imparare una nuova lingua o persone che in quel momento non possono ascoltare un audio ad alto volume. Un esempio evidente di questo processo sono i reels di Instagram che ormai sono quasi tutti sottotitolati.

Oppure, si pensi ad un professore, che durante una lezione modifichi la sua modalità espositiva aggiungendo immagini, slide o schemi durante la spiegazione al fine di essere più visivo possibile per il ragazzo sordo che partecipa. Queste modifiche vanno a vantaggio di tutti i ragazzi della classe. 


Foto illustrativa di un video postato sul canale Instagram di VEASYT con sottotitoli

“Deaf Gain” nasce, quindi, proprio in opposizione al concetto di perdita dell’udito concentrandosi sullo stato di sordità come un modo distinto di essere, aprendo così percezioni e prospettive nuove meno comuni per le persone udenti.
La persona sorda, grazie alla sua diversità sensoriale e all'uso della lingua dei segni, porta contributi importanti alla società con delle ricadute positive in molti campi differenti.

In conclusione, quindi, risulta importante che la società accetti le persone sorde per come sono e riconosca nella loro diversità non un difetto, bensì quell’elemento della diversità umana in grado di arricchire la società.

Articolo a cura di Arianna Cattalini,
interprete italiano-LIS di VEASYT

Guarda la traduzione in lingua dei segni italiana (LIS) del seguente articolo a cura dell'interprete VEASYT Valentina Ponticelli: 

Bibliografia: 
- Tesi di laurea di Alessandro Elias Ghetti dell'Università di Ca Foscari, Venezia https://www.docsity.com/it/deafhood-le-radici-della-cultura-sorda/4685929/
- "Deaf Gain: Raising the Stakes for Human Diversity" di H-Dirksen L.Bauman, Joseph J. Murray
- "Reframing from hearing loss to Deaf-gain"https://www.handspeak.com/learn/340

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